Le confraternite

27 Febbraio 2021 Chiese Isole Eolie

La tradizionale lavanda dei piedi nella Messa del Giovedì Santo in Cattedrale con la partecipazione delle Confraternite. Con la mantellina nera i “confrati” dell’Addolorata, rossa quelli della Cattedrale, gialla Santa Croce di Pianoconte o anche S. Giuseppe.

 

di Michele Giacomantonio

Sulle Confraternite il Vescovo Ludovico Ideo scrive nel 1803 che esse esistono in Lipari “ab immemorabili”, da secoli, ma negli Archivi non trova Bolle o copie di esse eccetto che per quella dell’Addolorata per la quale esiste Bolla di Gregorio XIII del 1519. Queste Confraternite soppresse in tempi di rivolgimenti politici vennero riaperte dopo il 1520.

Le Confraternite furono sempre sottoposte alle Autorità civili e religiose ed erano tenute a presentare un rendiconto della loro situazione economica e rivolgersi ad esse per le autorizzazioni e i contenziosi. Sulla base di questa documentazione si può dire che esse sono state importanti punti di riferimento sociale e culturale e si può delineare una “gestione del sacro” che non proveniva direttamente dalla Chiesa e che inevitabilmente coinvolgeva in maniera più capillare la popolazione. Dalla corrispondenza con i vescovi si chiariscono i rapporti fra di esse: non sempre pacifici, connotati da tensioni e conflitti legati alla dimensione esteriore del culto : precedenza nelle processioni e predominio sulle altre ritenute meno nobili ed inferiori. La residenza dentro la “Città Murata” era un dato di prestigio.

La nostra Confraternita dell’Addolorata viene ricostruita nel 1613 con il titolo di Maria della Soledàd, rifondata nel 1630 assume il nome Maria di Maria SS. Addolorata e nel 1651 è indicata con il titolo della Pietà o dell’Addolorata, o di Soledàd o dei Sette Dolori. Fu dichiarata di giurisdizione reale nel 1686 ed i suoi cappellani erano nominati dal Viceré di Sicilia e rientreranno sotto la giurisdizione del Vescovo solo nel 1855. Solennizzava le festività liturgiche in forma autonoma a discapito delle chiese vicine.

A sinistra, un gruppo di “confrati” dell’Addolorata che insieme alla Polizia urbana in tenuta solenne scortano la statua della madonna la sera del Venerdì Santo; a destra, lo stendardo della confraternita maschile.

Secondo lo Statuto – il più antico ritrovato è del 1832 – i confrati nominavano annualmente, nel mese di Novembre , sulla base di tre proposte per ogni incarico: un Governatore, due Congiunti, un Tesoriere e un Cancelliere. Il Cappellano doveva curare la chiesa, assistere a tutte le funzioni che si celebravano e predicare ogni qualvolta le pratiche lo richiedevano. Godeva del compenso che “le tenue risorse della Confraternita potevano permettere”.

La Confraternita aveva l’unico scopo di accrescere il culto divino, alimentando naturalmente il benessere spirituale dei suoi componenti, di spingerli ad adempiere ai doveri di veri cristiani, di raccomandare di essere probi, benemeriti e zelanti e di partecipare alle esequie degli adepti e alla loro tumulazione, e ancora di provvedere ai suffragi dopo la morte con venti messe lette e con l’elemosina di due tarì per ogni messa. Inoltre una volta al mese adempiere al Sacramento della penitenza, assistere la Chiesa, partecipare alle funzioni, specialmente il Mercoledì, il Giovedì, il Venerdì Santo e fare adorazione al Sepolcro vestiti di sacco.

Sopra, un gruppo di confrati. Sotto, le sorelle della Pia Unione femminile. 90 iscritte che svolgono la loro attività nel triplice campo del culto, della beneficenza e della penitenza.

Tutti i fratelli dovevano vestire l’abito con sacco e cappuccio bianco e mantello con collo nero, stemma di Maria Addolorata, nelle processioni, nelle feste, nei funerali. Non potevano iscriversi donne né eseguire funzioni dopo le due di notte e dovevano praticarle sempre a porte aperte. Infine convenivano di non avere segreti verso le autorità pubbliche e di non superare il numero di cento.

Chiunque animato da zelo, faceva domanda al Governatore che fatta indagine su suoi buoni costumi, la sotto poneva ai congregati, i quali a maggioranza di voti segreti lo eleggevano, “fratello”. La tassa di entrata consisteva nell’elemosina di sei tarì all’anno, mentre si perdevano i suffragi a carico della Confraternita se si moriva debitori di due annualità.

Oggi la situazione è molto cambiata. Lo statuto del 2015 riforma non solo lo statuto del 1632 ma anche gli aggiornamenti effettuati il 9 marzo 1866, il 15 maggio 1932, il 24 marzo 2001, il 6 ottobre 2007 e il 22 giugno 2013.

La statua dell’Addolorata e quella della Maddalena sotto la croce di Gesù addobbate per la processione del Venerdì Santo dalle Consorelle della Pia Unione.

Per quanto riguarda le finalità così recita l’art.1 del capitolo generale: “La confraternita si S. Maria Addolorata è una fratellanza di uomini che si sentono chiamati a fare esperienza cristiana e per mantenere vivo il culto di Maria SS Addolorata nel rispetto delle tradizioni, della storia, promuovendo iniziative atte ad incrementare il culto stesso. La Confraternita pertanto: a) promuove tra i confrati l’esercizio della cristianità; b) Con la Chiesa condivide la missione di evangelizzazione cercando di trasformare il dolore in sacrificio per la vita; c) Provvede al culto della Chiesa nella quale ha sede d’intesa con il parroco/cappellano; d) Impegna i confrati a vivere attivamente la comunione con la parrocchia, territorialmente di appartenenza e rendersi disponibili e presenti nelle iniziative proposte. Quanto alle funzioni risultano modificate, almeno nella terminologia, infatti – nell’articolo uno bis – il Governatore ora si chiama Superiore e gli altri componenti del Direttivo, eletto a cadenza triennale, sono: 1° Congiunto, 2° Congiunto, Cassiere, Segretario.

Stendardo della Pia Unione femminile dell’Addolorata che risale al 1950

Negli anni 30 alla Confraternita maschile si affianca la Pia Unione Femminile dell’ Addolorata. La Pia Unione cura particolarmente la celebrazione della “Settina” in preparazione della festa dell’Addolorata del 15 settembre mentre la confraternita maschile cura la ”Settina” in preparazione della solennità del Venerdì precedente la Domenica delle Palme e organizza e gestisce, la processione delle “Varette” il Venerdì Santo e la processione della mattina di Pasqua naturalmente in collaborazione con tutte le altre Confraternite e le Pie Unioni.