Le manifestazioni della Settimana Santa
27 Febbraio 2021 Chiese Isole Eolie
di Michele Giacomantonio
Su iniziativa della Confraternita dell’Addolorata il 14 aprile del 2016 sono state iscritte nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia le “Manifestazioni religiose e laiche durante la settimana santa” giacchè la Commissione preposta a questo Registro ha ritenuto che i rituali della Settimana a Lipari “rivestano ancora caratteristiche tradizionali, in ordine all’organizzazione, che vede partecipi tutte le Confraternite e le Pie Associazioni dell’isola, al mantenimento dei costumi, musiche, percorsi processionali; alla corale partecipazione dell’intera comunità isolana soprattutto nei due momenti forti della Via Crucis, nel corso del quale sono condotte in processione le varette della passione e del tradizionale incontro della domenica di Pasqua tra la Madre Addolorata ed il Figlio Risorto”.
Nella sera del Venerdì santo dopo la Messa si diparte dal Castello la tradizionale processione delle “Varette” addobbate nella mattinata dalle sorelle della Pia Unione con una moltitudine di fiori. E’ una lunga sfilata silenziosa e compunta, accompagnata dalla banda che suona note smortate e meste ed una volta dalle tradizionali “truocculi” di legno di cui sono rimasti solo alcuni esemplari a sottolineare una continuità con un antico passato..
La sfilata delle Varette, ognuna scortata dalle forze armate in alta uniforme e accompagnate dalle confraternite e dalle pie unioni, nei loro abbigliamenti tradizionali, fra due ali di folla, è aperta dalla statua di Gesù nell’orto che prega alla presenza di un angelo, segue la statua di Gesù alla colonna, la statua dell’Ecce Homo, Gesù che cade sotto la croce, la Veronica che mostra il telo con impresso il volto del Cristo, Gesù in croce, la Pietà, Gesù morto nella bara, la statua seicentesca dell’Addolorata addobbata, come vuole la tradizione, da sole rose rosse e portata a spalla a turno dai confrati dell’Addolorata. Chiude la sfilata Gesù nel sacramento dell’Eucarestia portato dal sacerdote sotto un baldacchino.
La processione scende da via XXIV Maggio e arriva sul corso. La prima navetta è quella di Gesù che prega nell’orto degli Ulivi: “Padre, tu che tutto puoi, allontana da me questo calice. Ma non la mia volontà sia fatta ma la tua”. Per ultimo il baldacchino con sotto il sacerdote col Santissimo.

La processione di Pasqua oltre al suo significato religioso segna l’arrivo della primavera con le sue luci ed i suoi colori. Così la memoria del Cristo Risorto e la gioia della Madre nello scoprirlo vivo si sposano con la rinascita della natura e la generale rigenerazione a nuova vita. Questo connubio produce una tensione emotiva difficilmente riscontrabile altrove perché qui siamo di fronte ad una ritualità che si ripropone nei secoli e gli aspetti scenografici, nello stupendo scenario delle Eolie, prendono aspetti altamente suggestivi.
Anche qui, come la sera del Venerdì Santo, la processione prende le mosse dal Castello, ma non è una sola processione, sono due: quella dell’Addolorata e quella del Risorto. Per prima parte la processione dell’Addolorata dalla Chiesa dell’Addolorata mentre la processione del Risorto parte qualche minuto dopo dalla Chiesa dell’Immacolata non appena quella dell’Addolorata ha imboccato la via XXIV Maggio.
Questa disposizione sta a significare che l’Addolorata non sa che il figlio è risorto ed infatti indossa un grande manto nero che la ricopre dalla testa fino ai piedi. Il Risorto per tutto il corso Vittorio Emanuele segue lo stesso percorso dell’Addolorata poi, prima della chiesa di S.Pietro, gira a sinistra per via Maurolico e si dirige a Marina corta.
A Marina corta le due processioni si incontrano secondo un particolare rituale. Entrambe sono precedute da una avanguardia formata da tre persone – al centro il crocifisso e a destra e a sinistra gli stendardi delle confraternite. L’avanguardia dell’Addolorata è formata da confrati della relativa confraternita e della Pia Unione, quella del Risorto da confrati della Santa Croce di Pianoconte. Quando le due avanguardie si trovano a poche decine di metri di distanza quella dell’Addolorata si inchina abbassando gli stendardi ed a questo gesto risponde l’avanguardia del Risorto nello stesso modo. Il rito viene ripetuto tre volte, tre inchini per uno a tempi intervallati. Al terzo inchino cade il manto nero della Madonna che libera alcune colombe che prendono il volo. A questo punto le due statue si fronteggiano al centro della piazza e si inchinano anche loro.
