Cappero delle Isole Eolie

2 Aprile 2021 Prodotti tipici Isole Eolie

Il nome del cappero deriva dall’arabo “cabir”.

Nell’arcipelago delle isole Eolie è una pianta che  esiste da secoli allo stato selvatico, è un piccolo arbusto sempreverde tipico dell’area mediterranea, è composto da un tronco legnoso e da rami erbacei su cui si sviluppano foglioline verde scuro, ovali e molto carnose.

Il  cappero lo si puo’ trovare  in varie location,  sui pendii rocciosi, tra le spaccature della roccia e in qualsiasi tipo di terreno,  negli ultimi anni ne è molto diffusa la coltivazione anche nei giardini come pianta ornamentale.

Nel periodo estivo (inteso tra giugno e settembre) la pianta del cappero  sviluppa una meravigliosa fioritura,   con dei fiori bianchi con dei riflessi rosa e viola, per la bellezza di questi fiori il cappero è stato ribattezzato  come “l’orchidea delle Eolie”.

Il cappero predilige un’esposizione in pieno sole e una  temperature molto elevate (35°C), non è una pianta adatta  agli inverni rigidi e al gelo,  si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche a quelli più rocciosi ed asciutti, è una pianta con un ottima resistenza a malattie e parassiti.

Capperi SalinaLa raccolta del cappero deve essere fatta assolutamente prima che la pianta inizi la fioritura, i capperi più piccoli sono quelli qualitativamente migliori, ogni 10/15 giorni la pianta del cappero produrrà nuovi tapini (capperi), la raccolta deve essere  effettuata esclusivamente a mano, non esiste nessun mezzo meccanico  che possa sostituire  le mani esperte dei raccoglitori,  il raccolto viene effettuato  nelle ore meno calde della giornata, di solito all’alba o poco prima del tramonto.

I capperi che “sfuggono” alle mani esperte dei raccoglitori diventano fiori che daranno il frutto che si chiama “cucunciu” ha la forma di un cetriolino commestibile, è molto buono sott’aceto,  sott’olio, viene usato spesso per gli aperitivi e anche per la preparazione di salse e del pesto.

I capperi  quando vengono raccolti hasnno  misure  diverse che vengono classificati in base al loro calibro, subito dopo la raccolta vengono selezionati per grandezza, dopo questo procedimento vengono conservati sotto sale in enormi recipienti di plastica dove ogni tanto vengono rimescolati, il sale serve anche per togliergli  il sapore amaro, il sale conserva i capperi per diversi anni.

Prima di essere utilizzati devono essere dissalati in acqua, c’ è chi limita queste operazioni perche il sapore del cappero salato dicono che è qualcosa di divino da godere insieme al cibo a cui si accompagna.

Il cappero è il protagonista indiscusso della cucina eoliana  lo si trova, negli antipasti, nelle paste, nel pesce, nelle insalate, nei contorni, o semplicemente da solo, addiruttura negli ultimi anni anche nei dolci. Il cappero candito è usato anche per i panettoni.
Il cappero delle Isole Eolie non è soltanto usato nella gastronomia ma  già nel seicento un trattato ne decantava le sue proprietà curative, sembra difatti che fosse un sedativo, abbassasse la pressione,  calmante per i dolori della sciatica, guarire le ulcere, mitigasse il mal di denti, sono state accertate negli ultimi anni le sue proprietà terapeutiche nella cura del colesterolo, si dice anche che il cappero è un potente afrodisiaco….!

Gli studi basati sullì’utilizzo del cappero nella cosmesi ne hanno  dimostrato la sua grande  efficacia per combattere i radicali liberi, sembra inoltre che i capperi siano molto  efficaci nella prevenzione della caduta dei capelli.

La pianta del cappero delle Isole Eolie è molto difficile da riprodurre, la produzione di nuovi esemplari può essere fatta in due maniere , per semina o per talea:

  • la semina si deve eseguire  in primavera collocando in una cassetta o in dei vasi con sabbia e torba un buon numero di semi poiché la bassa percentuale di germinazione non ne garantisce il successo, le cassette possono essere tenute all’aperto durante l’estate per poi essere riposte al riparo in inverno;
  • in estate si può procedere alla riproduzione per talea del cappero( che è la tecnica piu’ comune che viene utilizzata)  utilizzando parte dei rami legnosi della pianta per interrarli in un miscuglio di torba e sabbia, come nel caso della semina le talee vanno messe al riparo dal freddo.